Vantaggi e svantaggi di questo genere di accordi
A trasformare un’azienda in un’impresa di successo non sono gli investimenti o la scelta del mercato a cui rivolgere l’offerta, sono le persone. Le stesse persone che l’hanno fondata, con il loro impegno, la loro motivazione, la loro capacità di lavorare insieme e quella di saper raggiungere un accordo sulle questioni più importanti per la società, alcune volte anche mettendo da parte i loro interessi personali.
Tuttavia, come insegna l’esperienza, non è sempre facile trovarsi in sintonia sulle questioni d’affari e spesso il disaccordo tra soci, quando mal gestito, porta la società alla paralisi e nei casi peggiori al fallimento.
Al fine di regolare in modo più agile la governance societaria e i rapporti tra partner societari, nel caso concreto potrebbero rivelarsi utili ed essere quindi suggeriti i patti parasociali, che hanno trovato una loro parziale disciplina negli articoli 122 e 123 del Testo Unico sulla Finanza (T.U.F.) e negli articoli 2341-bis e 2341-ter del Codice Civile.
Cosa sono i patti parasociali
I patti parasociali sono degli accordi di natura contrattuale, stipulati tra due o più soci appartenenti a una società di persone o di capitali e a volte con la partecipazione di terzi, che mirano a regolare alcuni aspetti focali della vita societaria e i rapporti esistenti all’interno dell’azienda, anche dettando per i soci l’obbligo di tenere un determinato comportamento al fine di raggiungere lo scopo sociale.
Si tratta quindi di un documento privato, salvi gli obblighi pubblicitari e di comunicazione nei casi previsti dalla legge, per il quale il legislatore non richiede obblighi di forma e di durata non superiore a 3 anni (nei casi del T.U.F.) o a 5 anni (nei casi previsti dal codice civile), teso a concordare preventivamente le linee guida di condotta tra i soci all’interno della società o verso la società e il cui intento principale è quello di evitare tensioni e/o problemi che a loro volta potrebbero creare situazioni di blocco societario, in particolare nel processo decisionale.
L’oggetto dei patti parasociali e i principali vantaggi
In particolare, l’art. 2341-bis del Codice Civile riguarda i patti parasociali aventi ad oggetto:
- il diritto di voto nelle società per azioni o nelle società che le controllano
- il trasferimento delle relative azioni o delle partecipazioni in società che le controllano
- l’esercizio anche congiunto di un’influenza dominante su tali società
dettando, in tali casi, una disciplina sulla relativa durata, sul recesso e sugli obblighi pubblicitari e di comunicazione.
Naturalmente, resta aperto il problema della disciplina applicabile ai patti parasociali non espressamente disciplinati da alcuna norma, come quelli relativi a società di persone o ad s.r.l. che non controllino società azionarie, così come resta aperto il tema dell’individuazione dei limiti generali dell’ordinamento civilistico e societario, a cui ogni patto parasociale deve attenersi.
Si pensi ad esempio all’art. 2265 c.c., che pone il c.d. divieto del patto leonino, sancendo che:
“È nullo il patto con cui uno o più soci sono esclusi da ogni partecipazione agli utili o alle perdite”.
Limite, quest’ultimo, sancito per tutelare la natura stessa dello strumento societario, fondata sulla partecipazione di tutti i soci al rischio d’impresa e che può rilevare, benché il punto non sia pacifico, per i patti parasociali che regolamentino una partecipazione agli utili ed alle perdite diversa da quella ufficialmente e statutariamente prevista o che prevedano l’attribuzione del diritto di vendita (c.d. put) entro un dato termine ed il corrispondente obbligo di acquisto della partecipazione sociale a prezzo predeterminato, anche comprensivo di somme versate nelle more alla società, di fatto così neutralizzando le perdite.
Il vantaggio principale offerto dai patti parasociali è quello di ridurre al minimo le incertezze nei rapporti tra soci e quelli tra soci e azienda, attraverso:
- la pronta definizione del modo in cui adottare accordi all’interno dell’organizzazione
- una maggior sicurezza nella gestione dei rapporti e obblighi tra i soci
- una più agevole prevenzione e risoluzione dei conflitti
- la possibilità di avere un’analisi preventiva degli aspetti fondamentali della vita societaria e la pronta individuazione degli ostacoli al raggiungimento degli obiettivi di business
Quando ben utilizzati e applicati nei limiti dell’ordinamento, meglio se valutati con l’aiuto di un notaio esperto in materia di diritto societario e delle relative dinamiche, i patti parasociali non portano particolari svantaggi.
La sentenza 10 marzo 2021, n. 6591 della Corte di Cassazione
Il rispetto dei limiti stabiliti dal legislatore o comunque ritenuti vigenti per i patti parasociali è fondamentale per non modificare i caratteri propri e naturali dell’istituto e far sì che svolga la sua funzione: rendere agevoli i rapporti societari e tutelare l’apporto dato dai soci al progetto imprenditoriale. Per questo motivo, in caso di incertezze, nonostante i patti parasociali siano a forma libera, il consiglio è quello di non procedere da soli e farsi guidare dall’esperienza di un esperto in materia, soprattutto se si tratta di un notaio, soggetto istituzionalmente attento alle dinamiche contrattuali e a far sì che gli accordi presi non generino contenzioso.
Con la recente sentenza n. 6591 del 10 marzo 2021, la Corte di Cassazione ha stabilito la non applicabilità dell’esenzione dal pagamento dell’imposta di donazione, prevista dall’art. 3 comma 4-ter del D.lgs. 346/90, quando un soggetto si serva dello strumento del patto di famiglia per attribuire in parti uguali ai figli le quote da lui detenute in una società dei capitali.
La decisione presa dalla Corte di Cassazione si basa sul fatto che con il trasferimento in parti uguali delle quote societarie nessuno dei beneficiari acquisisce il requisito del “controllo” richiesto per l’applicazione delle agevolazioni fiscali e questo anche nel caso in cui le parti abbiano sottoscritto un patto parasociale con cui si obbligano ad assumere all’unanimità le decisioni relative alla gestione della società.
“Il tema delle agevolazioni fiscali in caso di successione è molto complesso, per questo prima di fare errori che possono portare alla perdita dell’agevolazione stessa, è bene rivolgersi a un notaio esperto nella gestione e trasmissione di patrimoni, che Vi guiderà nella scelta dello strumento giuridico più adatto a salvaguardare il Vostro patrimonio.”